Come non posso parlarvi dei migliacci? Sono giorni che mi passo le foto dal desktop alla cartella "da pubblicare", e riguardo le foto aspettando la giusta ispirazione.
I migliacci a casa mia ricordano la tradizione pistoiese. Li faceva sempre la mia nonna Romana, mamma di mio babbo, che morì quando avevo appena 3 anni. Io direi una bugia a dirvi che mi ricordo di lei. Quello che mi riaffiora nella mente sono le foto di quando ero piccina. Tanti che la conoscevano mi dicono che le somiglio. Ma non del tutto, perchè lei aveva gli occhi blu. Non azzurri, nè turchesi, proprio blu zaffiro.
Era una donna molto bella, alta e molto premurosa. E quando all'improvviso, un triste e freddo giorno: il 7 febbraio 1986, all'età di 46 anni se ne andò, lasciò un vuoto incolmabile. E' anche per questo che ho tentennato per la pubblicazione della sua ricetta, è come ritornare indietro negli anni.
Ma questa non vuol essere una storia triste. No, perchè i ricordi invece devono essere lieti e bisogna farne tesoro. E questa ricetta la custodisco sotto chiave, perchè proviene da lontane generazioni.
I migliacci sono crepes fatte con il sangue del maiale. Li faceva mia nonna, e prima di lei sua mamma, e la mamma di sua mamma. Se li tramandavano di generazione in generazione. Era una grande famiglia patriarcale, in cui l'uomo di casa era il padre padrone. Era una famiglia di commercianti di bestiame e mio nonno girava l'europa in calesse a vendere e comprare maiale, vitelli, cavalli. Mio babbo mi ha sempre raccontato che quando suo nonno partiva per l'Ungheria, stava via mesi e al ritorno, si addormentava e i cavalli lo riaccompagnavano a casa perchè sapevano la strada a memoria.
Quando ammazzavano il maiale, era una festa: del maiale non buttavano via niente (un detto che si dice ancora oggi). Chiamavano proprietari terrieri vicini e si mettevano a preparare questa festa. Altra occasione per eccellenza era la vendemmia e la raccolta del grano. Ogni ricorrenza era buona, per ritrovarsi, ballare, cucinare e stare insieme (non come adesso che viviamo nella fretta e non ci si conosce nemmeno tra vicini di casa!). E in quella occasione le donne preparavano i veri migliacci. Adesso trovare il sangue è molto complicato. Anzi, credo addirittura che sia vietato anche il commercio. Ed è un vero peccato.
I migliacci che vedete in foto non li ho fatti io, ma li hanno comprati i miei genitori alla Festa Storica di
Badia a Pacciana (PT).
Questa però è la ricetta tradizionale e ufficiale di mia nonna, che voglio riportare lo stesso, visto che è uguale, ad avviso di mio babbo, o forse anche meglio: il sapore dei ricordi vince sempre.